Adattamento del sito pubblicato nel 2001
ATTO PRIMO Scena 4 - La Musica Puntillistica Scena 5 - Il Re, i due sarti ed il Musico ATTO SECONDO |
IL RE NUDO versione del 2001 SCENA 10 LE SEGRETE La scena è semioscura: penetra solo la luce flebile di una grata. Tre uomini sporchi e cenciosi giacciono sul pavimento lurido di una stanza spoglia, con le pareti di roccia viva e senza finestre. Hanno le caviglie legate al muro con catene. Sono i due sarti ed il Musico. Il Musico tiene un libro sotto il braccio. Non ha più il suo strumento, ma cesella attentamente un flauto ricavato da un osso, durante tutti i dialoghi. Quando parla segue intento il suo lavoro. Egli non si separa mai dal libro, ne quando suona il flauto, ne quando attacca il Fugato Cromatico. GIOVANE SARTO: Un mentecatto… solo un mentecatto poteva escogitare un piano così demente. Ed io che vi ho seguito sono più mentecatto di voi. VECCHIO SARTO: Taci. Siamo vivi! Questo conta! GIOVANE SARTO: Facile parlare per te che ormai puoi contare i giorni che ti separano dalla morte. Mentre io, fuori da queste mura ho giovani contadine che mi attendono, feste di paese e chissà, se non avessi seguito il tuo folle ed idiota piano, forse un futuro da sarto. Ed invece eccomi qua legato ad un muro, sporco, puzzolente e in compagnia di un pazzo visionario e di un orribile deviato che lancia striduli suoni con il suo flauto ricavato dalla tibia di un altro pazzo morto in queste segrete chissà tempo fa… MUSICO: Modera le parole, giovane: eri ancora uno stimolo nel basso ventre di tua madre quando io già componevo le prime opere tridecafoniche. I DUE SARTI: Tridecaché? MUSICO: Ignoranti… udite piuttosto la mia Flautolenza Quinta! Il Musico prende il rudimentale strumento ed inizia ad eseguire una serie di stridii per circa venti secondi. I due Sarti si rannicchiano per terra urlando di dolore coprendosi le orecchie con le mani. Una guardia entra. GUARDIA: NON SCIUPARE QUELL'ORDIGNO: IL RE MI HA CONSIGLIATO DI USARLO IN MODO PARTICOLARE… PER IL TUO FONDOSCHIENA! Il Musico cessa immediatamente di suonare. GIOVANE SARTO: Ora comprendo il significato di esecuzione! MUSICO (Con fare saccente): Certo… la mia prima esecuzione assoluta! GIOVANE SARTO: Si! Assoluta in quanto la prima ed ultima! VECCHIO SARTO: Non infamare il nostro compagno di sventure. Non condividiamo lo stesso destino. (Rivolto al Musico) Aspettati, povero amico, la vendetta del Re! MUSICO: Come… la vendetta… E voi? Anche voi avete complottato! VECCHIO SARTO: È vero, tra noi c'è una certa sintonia nel falsificare l'arte. Solo che noi l'abbiamo fatto per denaro, mentre tu… tu… l'hai fatto per gli ideali. Comunque non crucciamoci adesso. Chissà cosa ci riserverà il domani... L'unico mio pensiero fisso è per la gente, per gli altri. Per il fatto che la gente non capisca… Si, insomma, siamo affini in questo senso. In definitiva possiamo definirci (Si volta verso gli altri due sorridendo, con complicità) degli incompresi. I tre rimangono in silenzio qualche istante. GIOVANE SARTO (Tristemente): Ho l'atroce sospetto che ci si possa definire degli … incomprensibili! Ritorna il silenzio più sordo. RE (Entrando all'improvviso): Tu! (Indicando il Musico, che cerca di nascondersi in un angolo) Si, proprio tu! Musico! Bestia! Dopo la figura che mi hai fatto fare davanti a tutta la Corte ho deciso… MUSICO (Ottimisticamente): Avete deciso… Sire… di graziarmi? RE: Ho deciso come morirai. Udrai la NUOVA MUSICA per me composta, quella stupida, tonale, antiquata, come la chiami tu, che però a me piace. Un bel Fugato Cromatico! MUSICO: No! il Fugato Cromatico no! Fa male alle coronarie! RE: Sì… alle tue, essere contro natura, ermafrodito, e perverso! Muori, attentatore alla vita dei timpani del Re! Muori! Attacca il Fugato Cromatico. A partire dalle prime note il Musico resta attonito, con gli occhi sbarrati. Tutta la pantomima si svolge nel più assoluto silenzio. Il Musico tenta di coprirsi le orecchie, ma inutilmente, poiché l'azione della musica tonale su di lui è ormai irreversibile: egli comincia a contorcersi lentamente, come sotto l'influsso di un veleno. Digrigna i denti, apre e chiude la bocca mentre muove il capo avanti e indietro. Il Re osserva la scena con aria trionfante. Tutti gli altri, al contrario del Musico, mostrano di gradire la musica udita. Il Musico si contorce ancora più visibilmente, infine si accascia a terra tenendosi una mano sul ventre. Alza verso l'alto un braccio come ad implorare pietà. Il Musico è scosso da un ultimo fremito, si accascia definitivamente a terra e spira. Il Re, al quale pare di essersi tolto un grande peso, sospira con sollievo e guarda i Sarti, come alla ricerca di un consenso. Il Vecchio Sarto scorge accanto al Musico un vecchio libro: lo raccoglie incuriosito. Il Vecchio Sarto si alza in piedi ed apre il Vecchio libro. Come per incanto una voce stridula quasi di cantilena inizia a parlare fuori dalla scena. Il Re tenta di coprirsi il capo, atterrito. VOCE FUORI CAMPO: Questa è la storia di Re Luigi IX, che visse d'arte falsa, ma poi perdette il trono! Il Vecchio Sarto, chiude il libro e lo passa al Giovane Sarto. Il Re rimane con la bocca spalancata, assolutamente impietrito ed incapace di qualsiasi reazione. Il Giovane Sarto riapre il libro, fingendo di leggere con movimenti delle labbra, scorre una pagina con un dito. Appena lo riapre riattacca la Voce fuori campo. VOCE FUORI CAMPO: Nastri magnetici gli fusero la mente, sfondarono i suoi timpani e lo resero demente! Dopo le ultime parole udite, il Re fa un sorriso da ebete, agitando un dito come a dire "Ecco, ho capito perché!" Poi si accorge della terribile "gaffe" e riprende il suo contegno abituale. I Sarti si guardano con complicità, come a sottolineare che il fatto, scritto sul libro, è ormai risaputo. Il Giovane Sarto porge il libro al Vecchio e, all'attacco della Voce fuori campo, lo riapre e riprende a leggere. Il Vecchio Sarto riapre il libro e riprende a leggere. VOCE FUORI CAMPO: Flauti stonati donati alle sue genti diffusero le musiche che rendono impotenti! Il Vecchio Sarto richiude il libro. Il Re, sospettando di essere stato colpito dall'effetto di quelle musiche, si guarda il ventre con incredulità. I Sarti esprimono il loro cordoglio al Re con un cenno di compatimento, per l'ulteriore disgrazia toccatagli. Il Re prende il flauto del Musico e, scrutandolo attentamente, vi ricerca la causa dei suddetti mali. Il Giovane Sarto si litiga il libro con il Vecchio. Il libro cade di mano al Vecchio Sarto e si apre. La voce riprende a parlare. VOCE FUORI CAMPO: Poi lo convinsero a fingere una parte, a scambiare gli stridori per sublimi opere d'arte… Il Vecchio Sarto richiude il libro. Il Re si indica con una mano, come a chiedere "Io?" I Sarti interrompono il litigio ed annuiscono vistosamente. Il Re comprende di chi è stata la colpa, e minaccia questi ultimi agitando il flauto del Musico contro di loro. Il Vecchio Sarto riapre il libro. VOCE FUORI CAMPO: Dodici suoni che ottenebran la mente, nessuno li comprende perché dietro non c'è niente! Il Vecchio Sarto richiude il libro. Il Re, dopo avere posato il flauto del Musico, conta con le dita fino a dodici, poi rimane pensoso, guarda ancora il flauto, poi riprende a contare sulle dita, finchè non viene interrotto di nuovo dalla Voce fuori campo. Il Vecchio passa il libro al Giovane Sarto. Il Giovane Sarto riapre il libro ed inizia a ridere. Il Vecchio Sarto lo imita. VOCE FUORI CAMPO: Musica finta di uomini venduti, che cela a tutto il mondo che i sovrani son cornuti! Il Giovane Sarto richiude il libro. Il Re si toglie immediatamente la corona e si passa una mano sulla testa con preoccupazione. I Sarti continuano a ridere. Il Re, offeso, strappa al Giovane Sarto il libro e comincia a scrutarlo con sospetto. VOCE FUORI CAMPO: "Il Re è nudo!" lo dicono gli Infanti, gridatelo alle Corti poi ridete tutti quanti! Il Re richiude il libro, lo posa a terra, si copre il viso per la vergogna ed esce dalla scena rapidamente. I Sarti continuano a ridere a crepapelle. Il Giovane Sarto riprende il libro e comincia a leggerlo con stupore. La scena si illumina progressivamente di una luce bianchissima. Si chiude il sipario. |
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(C) Claudio Mauricio Crimi Trigona